lunedì 17 ottobre 2016

Polizze vita, offerte di cui è meglio non fidarsi: cosa propongono le Poste Italiane

Fonte: Beppe Scienza
La prima regola di vendita del risparmio gestito e della previdenza integrativa è raccontare frottole a voce, ma mai per iscritto. Però qualcuno più baldanzoso a volte si lascia prendere la mano. Un mio lettore ligure mi ha infatti inoltrato l'e-mail di un venditore delle Poste, che merita commentare. Ciò aiuterà anche a capire come Posta Vita sia riuscita a piazzare polizze per 10,5 miliardi nel primo semestre del 2016, fermo restando che le altre compagnie non sono meglio.


Quello che costui ha scritto, corrisponde a ciò che raccontano in giro per l'Italia moltissimi promotori, agenti, bancari ecc., da quanto mi riferiscono parecchi risparmiatori. Per questo non merita citare nome e codice del venditore né l'ufficio postale, che posso però produrre all'occorrenza. Ecco dunque il messaggio:

"Buongiorno, le invio il Foglio Informativo della polizza Ramo I Postafuturo Certo. Punti salienti:
- Tasso interesse: 3,60% lordo (2,60 % netto);
- Indicare un beneficiario (no successione);
- Ritenuta fiscale sugli interessi: 16% invece che 26%;
- No imposta di bollo 2 per mille."

Quando si propone un investimento, il rendimento in questione è ovviamente quello futuro e per quella polizza ventennale non risulta da nessuna parte che renderà il 3,6%. Il rendimento garantito è zero e c'è d'aspettarsi poco o nulla di più. Il 3,6% annuo è una promessa da marinaio. Lo stesso organo di vigilanza (Ivass) permette ipotesi solo al 3%, tasso già fuori mercato. L'autore dell'e-mail ha aggiunto che tali "rendimenti si basano su titoli di Stato acquistati da Poste durante il governo Monti, particolarmente vantaggiosi". La mancanza di trasparenza di tali prodotti impedisce di verificarlo. In ogni caso sarebbero stati e continuerebbero a essere annacquati dai massicci acquisti successivi. Sull'imposta sulle eredità bisogna precisare che per coniuge e figli scatta solo oltre il milione di euro e comunque ne sono esenti senza limiti i buoni fruttiferi postali e i titoli di Stato, compresi quelli di alcuni paesi esteri.

Per l'aliquota poi sugli interessi di tali prodotti vale sostanzialmente la stessa regola che facendo da sé. Si salva solo il quarto punto, cioè l'esenzione della minipatrimoniale del 2 per mille.

In compenso il solerte venditore ha accuratamente omesso un quinto "punto saliente": i soldi messi in quella polizza restano bloccati per un anno. Cosa che proprio non va, né consola che sia ancora peggio coi fondi pensione, dove possono restare bloccati anche per 65 anni (!).

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