domenica 28 agosto 2016

Eni sanzionata per le condotte aggressive nella richiesta di pagamento delle bollette

Questa domenica vi proponiamo il recente provvedimento sanzionatorio pubblicato dall'Antitrust contro Eni per pratiche commerciali scorrette avviate verso i propri clienti nella richiesta di calcolo dei consumi, pagamento delle bollette e restituzione dei maggiori importi versati dai consumatori e risultati, in seguito, non dovuti. 

L'AGCM, a seguito di numerose segnalazioni, ha contestato ad ENI di aver tenuto una condotta poco corretta verso i consumatori sia nella fase di gestione delle richieste di pagamento di maggiori importi a titolo di conguaglio o per altra spesa anche con l'intervento delle società di recupero crediti, sia nella fase di rimborso dei clienti per maggiori somme versate negli anni.

L'Antitrust ha avviato, a tal proposito, una corposa indagine, anche con l'aiuto dell'Autorità dell'energia e del gas, conclusasi con le sanzioni applicate ad Eni.

Le pratiche oggetto contestazione sono le seguenti:

(1) condotta aggressiva nella richiesta di pagamento

Secondo l'Autorità, la società ha tenuto una condotta aggressiva nella gestione dei rapporti con i clienti e, in particolare, nelle risposte ai reclami avanzati dai consumatori.

All'esito della fase di istruttoria, AGCM  ha accertato che ENI, pur consapevole che le richieste di maggiori importi si fondavano su fatture non sempre corrette, caratterizzate da anomalie evidenti, ha comunque avviato azioni volte ad ottenere la riscossione di crediti verso i clienti tutt'altro che certi; ha concesso forme di rateizzazione del pagamento della somma pretesa non corretto e conforme alla normativa di settore.

Ed in particolare, per quest'ultima condotta, la società pare aver tenuto comportamenti volti a condizionare i consumatori, minacciati dalla possibilità di veder distaccato il servizio di elettricità e gas, senza consentire a questi ultimi un controllo completo della propria posizione.


Ulteriore anomalia riscontrata dall'Autorità riguarda la gestione dei reclami avanzati dai clienti, rimasti molto spesso privi di risposta, o con riscontri tardivi e meramente formali.

Per contro, la società avrebbe avviato procedure di recupero del credito che, nonostante il reclamo, sarebbero state portate avanti. Si legge, nel provvedimento che "nonostante le istanze, le richieste di verifica e/o i reiterati reclami presentati, nonché la comunicazione delle autoletture, il professionista non avrebbe interrotto cautelativamente la procedura di riscossione dell'importo, sia in relazione alla fornitura di gas che di power, ma proceduto all'invio di solleciti di pagamento e diffide di distacco, richiedendo la corresponsione immediata di quanto fatturato, nonché arrivando persino a sospendere la fornitura, in alcune circostanze addirittura senza previo avviso ai consumatori.".

Tutte queste condotte hanno evidenziato, secondo l'Antitrust, la violazione delle norme in materia di  pratica scorretta ex art. 20, comma 2, del Codice del Consumo, nonché di una pratica aggressiva, contraria agli articoli 24 e 25 del medesimo Codice.


(2) Omesso rimborso dei crediti in favore dei clienti

Altra pratica oggetto dell'analisi dell'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato è quella relativa all'omesso rimborso dei crediti in favore dei clienti.

In particolare, AGCM ha avviato un controllo in merito la mancata o ritardata restituzione di somme dovute da Eni ai clienti finali e pagate negli anni per consumi presuntivi, risultati in seguito inferiori.


All'esito dell'attività istruttoria è emerso, in particolare, che Eni abbia frapposto numerosi ostacoli al cliente per poter esercitare il suo diritto alla restituzione di importi ad esso spettanti a seguito della maturazione di crediti derivanti dalla fatturazione di consumi stimati in eccesso e/o da rettifiche di fatturazione o da altri crediti maturati nell'ambito del rapporto di fornitura o per cessazione della stessa.

In tutti questi casi, la società non ha riscontrato le richieste dei consumatori, od ha risposto solo con grave ritardo. Ed inoltre, è emerso che la società non ha mai fornito una corretta informativa verso i clienti in merito al proprio diritto di rimborso, e alle modalità di esercizio dello stesso se non con all’accredito in bolletta sui conti successivi.

Ed anche quando i clienti avanzano la richiesta di rimborso, l'istruttoria ha accertato che in diversi casi le istanze dei consumatori sono state trattate in modo inadeguato, ritardato e carente sotto il profilo della comunicazione del pagamento della somma in favore del cliente, costituendo una pratica commerciale scorretta in violazione dell’art. 20 del Codice del Consumo, nonché una pratica commerciale aggressiva in violazione degli artt. 24 e 25 del medesimo Codice.

Questo provvedimento ci fa ben comprendere come non sempre le bollette inviate a casa sono corrette, e le condotte delle società di recupero crediti non sono sempre giustificate e, quindi, siete legittimati a contestare e chiedere un controllo delle fatture e dei consumi.

Per maggiori informazioni, scrivi a info@consumatoreinformato.it. 

Sanzioni Eni per pratica commerciale scorretta by Consumatore Informato on Scribd

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